L'emergere del sionismo Il sionismo è emerso in Europa come risposta alle persecuzioni antisemite. Theodor Herzl, il fondatore del Sionismo, cercò di creare uno stato ebraico in Palestina come soluzione al problema dell'antisemitismo. Il movimento ha guadagnato slancio dopo i pogrom russi e ha ricevuto il sostegno degli inglesi attraverso la Dichiarazione Balfour.
Dominio britannico e spostamenti della popolazione "Accordo Sykes-Picot" diviso il Medio Oriente tra Francia e Gran Bretagna dopo la prima guerra mondiale La Palestina cadde sotto il dominio anglo-francese, con la Gran Bretagna guadagnando il controllo su di esso a causa di interessi strategici. Sotto il dominio britannico, l'immigrazione ebraica aumentò rapidamente mentre l'opposizione araba crebbe contro nuovi insediamenti ebraici.
L'aumento delle tensioni Negli anni tra le due guerre, fattori come crisi economiche e carestie hanno portato a un declino dell'agricoltura palestinese. Le famiglie arabe furono costrette a vendere la loro terra ai coloni ebrei, causando cambiamenti demografici e accendendo sentimenti nazionalisti. Gli attacchi degli arabi incitarono alla violenza, portando all'inefficienza britannica nel difendere i coloni e rafforzare i gruppi paramilitari sionisti.
Piani di partizione e conflitti La "radicalizzazione" è diventata evidente da entrambe le parti con la formazione di organizzazioni terroristiche come Mano Nera tra gli arabi e gli appelli all'uso della forza da parte dei sionisti. La Commissione Peel propose di dividere la Palestina in uno stato ebraico che ricevesse terre fertili mentre uno stato arabo indipendente sarebbe stato stabilito altrove. Tuttavia, questa proposta fu respinta dagli arabi che temevano di diventare una minoranza all'interno della Palestina. Le successive proposte fallirono a causa delle limitazioni all'acquisto di terreni da parte degli ebrei imposte dal Libro Bianco del 1939.